TIPOLOGIA
cromolitografia pubblicitaria Au Bon Marché, Maison A. Boucicaut.
DIMENSIONI
24 X 18 cm
EDITORE
Delmasure, Impr. Editeur
DATAZIONE
1910-1914 ca.
TIPOLOGIA
cromolitografia pubblicitaria Au Bon Marché, Maison A. Boucicaut.
DIMENSIONI
24 X 18 cm
EDITORE
Delmasure, Impr. Editeur
DATAZIONE
1910-1914 ca.
Era il 1852 quando a Parigi aprivano Au Bon Marché, i primi “Grandi Magazzini”.
L’inventore fu Aristide Boucicaut, un commerciante di stoffe che aveva iniziato come ambulante ma che ben presto avrebbe rivoluzionato le strategie di vendita e lo shopping femminile.
I magazzini infatti erano rivolti innanzitutto all’universo delle donne di cui Boucicaut aveva ben interpretato la psicologia: per la prima volta i negozi erano a ingresso libero, si poteva sostare per tutto il tempo che si voleva e curiosare tra i banconi dove la merce era esposta con il cartellino descrittivo e il prezzo.
Le dame francesi potevano in questo modo manifestare liberamente ogni loro frivolezza, cambiare stile ad ogni stagione e abbinare gli accessori che preferivano. Un codazzo di commesse sarebbe stato pronto ad assecondare ogni loro vizio e capriccio. Per i mariti annoiati poi c’erano ampie sale da tè e di lettura dove poter attendere fiduciosi il rientro delle mogli. Uno spazio particolare era riservato ai figli: i più piccoli infatti potevano intrattenersi con cavallucci a dondolo e giocattoli.
Le intuizioni di Boucicaut furono tali da apparire oggi antesignane delle teorie di marketing strategico: consegna a domicilio con formula “soddisfatti o rimborsati”, acquisto per corrispondenza, distribuzione di cataloghi delle merci, promozioni e soprattutto saldi previsti due volte l’anno. Se non era innovazione questa!
E la nostra cromolitografia? Cosa ha a che fare con Au Bon Marché? Anche questa nasce da una geniale idea di Boucicaut che nel 1865, 13 anni dopo l’apertura, aveva trovato il modo di fidelizzare il cliente con un piccolo dono di una figurina incrementando progressivamente le sue vendite.
Ogni giovedì pomeriggio si metteva appena fuori l’ingresso e distribuiva ad ogni bambino una figurina colorata con la promessa che se fosse tornato la settimana successiva ne avrebbe ricevuta una nuova. Il giovedì infatti i bambini non andavano a scuola e in questo modo le mamme non avrebbero avuto scampo nell’accontentare le richieste dei figli.
Boucicaut affidò a disegnatori professionisti l’incarico di realizzare su cartoncini di formati diversi vignette da 6/8 figurine cromolitografate. E’ così dunque che nacque anche il mezzo pubblicitario: sulla fronte erano disegnate scenette di genere mentre il retro era riservato alla pubblicità di negozi, offerte e promozioni, oppure potevano esservi elencati i premi ricevuti in occasione delle Esposizioni.
Nella cromolitografia del Loison Museum il cartoncino è ancora perfettamente integro e con colori accesi.
Sulla fronte una giovane insegnante impartisce la prima lezione di pasticceria alle sue allieve bimbe. Tra i banchi 6 fanciulle con tanto di Toque Blanche sulla testa pendono dalle labbra della loro insegnante e osservano incantate la tavola imbandita delle più invitanti leccornie: tre torte si stagliano davanti ai loro occhi, sulla destra una Charlotte, al centro un alto Gateau composto probabilmente da più torte e decorato ad arte sui lati e sulla destra un’altra Charlotte.
Tra i banchi c’è chi si immerge nella lettura di un manuale e chi sperimenta alcune tecniche di guarnizione. In un angolo, invece, una bimba è accovacciata a terra e si strofina gli occhi. Indossa sul capo un enorme stampo di rame al posto del cappello. Che sia stata forse messa in castigo?
Sulle pareti sono affisse alcune “massime” che nessun pasticcere provetto deve dimenticare. Tanto per cominciare, dunque: “Due caramelle sono meglio di una, la miglior cioccolata è quella che mangio”. Come dar loro torto?
E la lezione come si sarà conclusa?…con una dolce degustazione, ovviamente!