Il forno di Motta

Il forno di Motta

Grazie ai consigli di uno zio, Tranquillo acquista dalla famiglia Manni un piccolo forno per panificazione nella frazione di Motta di Costabissara, dove si trasferisce con tutta la famiglia.

Negli anni Trenta trasmette al figlio Alessandro l’amore per l’arte della panificazione e questi sin da piccolo aiuta il padre in negozio. A dieci anni inizia a fare le prime consegne a domicilio con la sua bicicletta prima di andare a scuola.

Gli anni della guerra sono difficili e, durante le periodiche assenze del padre, Alessandro aiuta la madre Lucia.

Il mercato si adegua alle necessità della realtà contadina. Le giornate e le vendite sono scandite dalla vita dei campi: la sveglia all’alba e le consegne fino in collina. Si portava il pane fresco per la colazione e il pranzo dei contadini e se si voleva guadagnare qualche cliente in più si doveva uscire dal paese.

“Facevo il pane, lo portavo in giro, e poi andavo a scuola a fare la quinta. A dieci, undici anni ho cominciato a lavorare con mia madre, perché mio padre era a Fiume, che c’era la guerra. Poi è tornato. Io nel frattempo lavoravo e andavo a scuola” (A. Loison).